domenica 22 febbraio 2009

sighit israele ha bisogno della turchia

torra agoa<

HU:
Hai un ultimo messaggio per il mondo e il popolo turco?

GA: Non amo esprimere messaggi finali per tre motivi:
1. Non mi piacciono le dichiarazioni finali, insisto nel riservarmi la possibilità ricredermi e voglio poter rivedere le mie opinioni su qualsiasi argomento.
2. Credo che la gente che esprime “messaggi finali” debba essere molto importante e intelligente. Io sono soprattutto un artista. Guardo in me stesso e condivido quello che vedo con i miei ascoltatori e lettori.
3. Diversamente dai politici che sanno quello che è giusto e sbagliato per gli altri, io so a malapena quello che è giusto per me.

Comunque il mio metodo, per così dire, è molto semplice. Sono alla ricerca di una voce etica. Questo significa che in ogni circostanza cerco di capire da solo quello che è giusto e quello che è sbagliato. Non credo nel dogmatismo. Insisto sul fatto che la ricerca etica è un processo dinamico, un fare e disfare.

Circa una settimana fa un mio amico, il leggendario musicista Robert Wyatt, mi ha aiutato a formularlo nel modo più semplice ed eloquente. “Il mio metodo”, ha detto, “è molto semplice. Sono solo antirazzista”. Ed è veramente tutto qui, si tratta semplicemente di essere “antirazzista”.

Sono assolutamente contrario a tutte le forme di politica razzista, ed è per questo che disprezzo tutte le forme di politica ebraica, di sinistra, destra o centro. Sono stufo di tutte queste impostazioni “per soli ebrei”. Che si tratti dello “Stato per soli ebrei” o degli “ebrei per la pace”. Sono contrario perché queste cose servono a promuovere gli interessi tribali ebraici invece dell'umanità e della fratellanza. L'esperienza politica ebraica è in un certo senso sempre orientata in senso razziale e intrisa di sciovinismo.

Anche se sono convinto che la gente abbia il diritto di lottare per i propri diritti, come nel caso della lotta nazionale palestinese, credo anche che debba sapere come ristabilire la pace e l'armonia. Ed è questo che manca nella politica israeliana ed ebraica. Vediamo solo rabbia e vendetta, che producono una violenza sempre maggiore. È evidente che gli israeliani non hanno molta familiarità con il concetto di misericordia e compassione. Il suggerimento spiritualmente armonioso di Gesù noto come “porgi l'altra guancia” per gli israeliani è una stupidaggine. A quanto pare sono più attratti da “terrore e sgomento”. Votano democraticamente per il massacro, la distruzione e il genocidio. In fin dei conti hanno il diritto di votare. Sono l'“unica democrazia del Medio Oriente”, o almeno così dicono.


Originali: Hasan Uncular of Timeturk interviews Gilad Atzmon


Manuela Vittorelli è membro di
Tlaxcala, la rete di traduttori per la diversità linguística. Questo articolo è liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l'integrità e di menzionarne autori, traduttori, revisori e la fonte.



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