sabato 29 novembre 2008

sighit ....scias kimigas

torra agoa<
Fanaticamente convinto delle colpe dell’uomo nel causare l’effetto-serra, Crutzen propose di inondare la stratosfera con grandi quantità di zolfo lanciato da Boeing 747, ciò che secondo lui avrebbe raffreddato la Terra. Silenzio sugli effetti collaterali di una simile inseminazione dell’altissima atmosfera: del resto l’umanità colpevole va punita, per salvare il mondo. C’è chi però sospetta altri scopi.Patrick Michaels, docente di scienze ambientali all’Università della Virginia, dice che i progetti di inseminazione della stratosfera derivano dalle ricerche «degli scienziati sovietici che negli anni ‘70 cercarono di mutare il clima nel Nord della Russia, e persino di rovesciare il corso di certi fiumi».E’ impossibile che l’apparato scientifico-militare americano abbia trascurato un simile promettente campo di guerra, una volta aperto dal nemico. Come si intuisce, tutto questo porta molto vicino al fenomeno delle «scie chimiche», rilasciate da aerei senza insegne la mattina prestissimo su USA ed Europa.Una radio della Lousiana, KSLA News, ha fatto condurre un ennesimo esame del materiale caduto a terra da scie chimiche, trovando che conteneva alti livelli di Bario (6,8 parti per milione) e piombo (8,2 ppm), oltre che tracce di arsenico, cromo, cadmio, selenio e argento. Tutti metalli tranne uno, in genere tossici e di rado presenti in natura.Il Louisiana Deparment of Environmental Quality ha riconosciuto che la quantità di bario è «molto insolita» (di fatto, era sei volte il livello di tossicità ammesso dall’EPA, l’Environmental Protection Agency), ma che «dimostrare la fonte» dalle scie chimiche «è un altro paio di maniche». Naturalmente, naturalmente.Un governo democratico non può volere il male dei suoi cittadini. Anche se in USA, come hanno stabilito varie audizioni del Congresso, tra il 1949 e il 1969 il governo USA sperimentò agenti biologici su 239 aree popolate. Altre innovazioni pensate per il vostro bene sono già in commercio.Per esempio l’argento: noto per le sue proprietà batteriologiche fin dai tempi dei Romani, esso viene oggi aggiunto in forma di nano-particelle in calze e tute da ginnastica (come deodorante), in certi bendaggi e prodotti di pulizia per la casa.Sulle qualità nuove, impreviste, spesso tossiche e super-attive che i metalli assumono quando finemente polverizzati in nano-particelle (un nanometro è un miliardesimo di metro) gli scienziati hanno moltiplicato gli allarmi.Ora due ricercatori, Paul Westerhoff e Troy Benn dell’Arizona State University, hanno presentato uno studio alla American Chemical Society su un loro semplice esperimento condotto su calzini impregnati di nano-argento, e già comunemente in commercio in USA (evitano la puzza).Lavando e rilavando i calzini, hanno appurato che essi rilasciano nano-particelle di argento che finiscono negli scarichi e infine nell’acqua di fiumi e laghi (2). Qui, non attaccano solo i batteri colpevoli dei cattivi odori; aggrediscono microbi benefici ed anche pesci, interferendo in modo imprevisto, e ancora non ben studiato, nei processi biochimici della vita.I danni per l’ambiente - ed anche per l’uomo: le nano-particelle superano la barriera delle fosse nasali che filtra i particolati meno fini, finendo nei polmoni e nel circolo, e gli effetti cancerosi dell’amianto sono dovuti allo sfarinameno in micro-particelle - possono essere imponenti, quanto più si diffonde l’uso commerciale di nano-materiali.C’è anche il rischio che qualche Nobel proponga di disseminare nano-particelle nell’alta atmosfera, per salvarci dall’effetto-serra.Note1) Pete Winn, «DOE testing idea to shoot particles into sky to fight global warming», Crosswalk2) «Scientists scared as nanotechnology and nanoparticles become common in consumer products», GlobarResearch
gratzias a xxx dae s'imprenta
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martedì 25 novembre 2008

sighit...la proposta di Cossiga....

«Un contributo, un esempio, una provocazione per una riforma in senso federalista e asimmetrico dello Stato»: nella relazione, il senatore a vita sembra voler ridimensionare l' obiettivo, che non è una separazione netta dall' Italia, tant' è che, sempre nell' articolo 1, si chiarisce che l' isola si costituisce in «Comunità Autonoma di Sardegna in conformità con i princìpi della Costituzione della Repubblica e delle altre leggi costituzionali». Le simpatie di Cossiga per le «piccole patrie» d' Europa erano note da tempo, come i suoi legami in Irlanda, nel Paese Basco, in Catalogna; e così pure le «picconate» contro Aznar e il governo francese, che anche di recente hanno dimostrato di non gradire il sostegno aperto e convinto ai movimenti autonomisti di quelle regioni. «E' un puro e semplice adattamento dello Statuto della Catalogna», spiega Cossiga: la Sardegna «nazione individuale» avrà due lingue ufficiali, l' italiano e il sardo. Ma saranno rispettate anche due «enclave»: ad Alghero si potrà continuare a parlare il catalano e nell' isola di Carloforte il ligure. La bandiera sarà quella tradizionale con i «quattro mori», il motto «Forza Paris» che fu il grido di guerra dei fanti della Brigata Sassari sul fronte del Carso nella Prima guerra mondiale. Noa (nuova) «Carta de logu», così si chiama il testo proposto da Cossiga in omaggio alla Carta de logu, il codice di leggi voluto nel Medioevo da Eleonora d' Arborea, illuminata governante di uno dei quattro «giudicati» dell' isola. Padre sardista, radici orgogliosamente rivendicate nel mondo agropastorale, il senatore lavorava da tempo al disegno di legge, scritto in italiano e in sardo, e ne aveva fatto un cenno lo scorso dicembre in un commosso discorso ufficiale a Chiaramonti, paese dei suoi avi. In Sardegna reazioni contrastanti: freddezza di Forza Italia e An. Il centrosinistra ricorda che il consiglio regionale ha chiesto l' Assemblea Costituente (e l' iniziativa è ora all' esame del parlamento) per un nuovo statuto che accentui l' autonomia dell' isola; naturalmente favorevole i cossighiani dell' ex presidente della Regione Mario Floris che ha fatto aggiungere alla sigla dell' Udr le parole «gruppo nazionalitario». Tiepidi i sardisti: «Il disegno di legge è come gli effetti speciali di certi film. Bello, ma poi - dice il segretario Giacomo Sanna - finito il film, che cosa rimane?».Alberto Pinna8 maggio 2002) - Corriere della Sera
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sighit ..... decreto Gelmini

torra agoa<
Si tratta del primo passo di una riforma abbozzata nelle linee guida contenute nel ddl varato insieme al decreto: riforma che quasi sicuramente vedrà anche delle norme per scoraggiare il diffuso fenomeno dei fuori corso, visto che al ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca stanno studiando un provvedimento ad hoc. Mentre alla Sapienza la protesta ha aperto le porte dei laboratori di fisica e chimica per far conoscere gli esperimenti ai bambini, la polemica politica ha visto l'intervento di Antonio Di Pietro: "I soldi tolti alla scuola vanno restituiti: non si può lasciare la riforma dell'istruzione al ministro dell'Economia. Trovo positivo che il governo abbia deciso di travasare in un ddl ciò che era in un decreto, e questo dimostra che è stato preso con le mani nella marmellata". La Rete degli Studenti, invece, ha chiesto alla maggioranza di ammettere i "propri errori e di ritirare i decreti su scuola e università. Prima di tutto - ha affermato RdS - avvertiamo che non accettiamo nessuno scaricabarile da parte degli esponenti del governo: il ministro Gelmini è esecutrice di un progetto condiviso da tutta la maggioranza, e non sarà individuando in lei un capro espiatorio che la maggioranza di Governo riacquisterà consenso". Intanto, dagli Stati Generali delle Scuole del Mezzogiorno è arrivato l'impegno delle regioni del Sud che si sono dette pronte ad investire un miliardo e mezzo di euro in tre anni per qualificare la scuola nel Mezzogiorno. Corrado Gabriele, assessore all'Istruzione della Regione Campania (che da sola ne ha stanziati 300 milioni solo per le infrastrutture), ha chiesto "al Governo di fare lo stesso sforzo fatto per salvare l'Alitalia". Per quanto riguarda la norma sui fuori corso, a Viale Trastevere stanno studiando quali incentivi dare agli studenti che riescono a laurearsi negli anni previsti, o limitando al minimo il periodo fuori corso, con norme più rigide per chi passa troppo tempo nelle facoltà senza arrivare alla laurea. L'idea del ministro Gelmini è quella di aiutare gli studenti che lavorano, non chi si parcheggia per anni nelle aule. per avere un'idea del fenomeno, basta guardare i dati Istat: nel 2006 il 66% dei 271.115 laureati ha terminato fuori corso. Gli iscritti all'università fuori corso (dati Censis) sono passati da 121.508 del 2003-2004 ai 245.604 del 2004-2005 (+102,1%) e nel 2005-2006 dovrebbero superare ampiamente le 300.000 unità, con un incremento percentuale pari al 37,6%. In alcuni atenei, come quello di Enna, ci sono già incentivi per chi è in regola con il piano di studi, come sconti sulle tasse per chi non è fuori corso.
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sighit duri e puri

torra agoa<
Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire le cose come stanno nella realtà, e finalmente un libro semplice e chiaro da leggere - e quindi alla portata di tutti, non solo degli addetti ai lavori – che spiega dettagliatamente come funziona l’economia e come funzionano quei meccanismi delicati che la controllano. Nessuno ha la bacchetta magica per risolvere i problemi economici mondiali, e le profezie di Michel de Notre-Dame (meglio noto come Nostradamus) le lasciamo volentieri agli appassionati del mistero e dell’occulto: qui si parla della vita vera delle persone e del futuro dei nostri figli. Eugenio Benetazzo, descrive un Sistema (economico, politico, finanziario) marcio dal di dentro e proiettato a tutta velocità verso un suicidio inevitabile, definito turbocapitalismo.Questo turbocapitalismo - che di capitalismo non ha alcunché - è veicolato e portato avanti da alcuni personaggi parassitari che raggruppandosi in lobbies bancarie e/o logge massoniche (spesso e volentieri la stessa cosa) stanno lentamente ma inesorabilmente facendo sprofondare, quello che metaforicamente viene chiamato Titanic Italia. Perché - qualcuno si domanderà - stanno facendo una simile cosa?In fin dei conti, anche questi parassiti, vivono in questo pianeta, anche loro respirano la nostra stessa aria e solcano l’oceano della vita sopra la stessa barca!La risposta è che esistono persone - posizionate nei posti strategici di comando - che hanno perduto parte della loro umanità, e portano avanti operazioni cancerose, creando vere e proprie metastasi (banche e lobbies) in ogni dove e fregandosene delle persone, della gente normale. (Cos’è infatti un tumore se non delle cellule egoistiche, prive di amore che pensano solamente alla propria sopravvivenza, fregandosene delle altre cellule e invadendo altri confini?).Il concetto che sta a monte, o dietro il capitalismo, ha però un’origine antica, e si rifà alla nascita delle grandi banche (metastasi) centralizzate. Un esempio per tutte, la prima banca centrale al mondo: la Bank of England, fondata il 27 luglio 1694 da un gruppo di massoni britannici, capitanati da un certo William Paterson. La banca acquisì immediatamente – stampando in proprio la moneta - il debito del Re Gugliemo d’Orange, e quindi il debito della Corona. Da allora, fino ai nostri giorni, questi organismi indipendenti hanno proseguito su questa strada deleteria, (le altre banche centrali nate successivamente: Francia, 1800, Germania,1870, Stati Uniti, 1913, ecc.)Oggi tutti i paesi del mondo sono sommersi dal debito, e basta leggere i dati pubblicati in questo libro per rendersene conto, se ancora si avessero dei dubbi. Ma debito nei confronti di chi?Ovviamente dei grandi gruppi bancari internazionali. Sono questi, che attraverso strumenti elitari - controllati dalle medesime figure - come il Fondo Monetario Internazione (IMF), la Banca Mondiale (BM) & C. decidono le sorti economiche di tutto il pianeta.E’ arrivato il momento di prendere in mano la nostra vita, smettendola di delegarla ad altri, vuoi in campo medico, piuttosto che politico, piuttosto economico e/o monetario.Eugenio Benetazzo mette sull’attenti coloro che ancora credono in un simile sistema e fornisce alcuni importanti suggerimenti su “come salvare i propri risparmi e sopravvivere ad un mutamento di scenario”, evitando vicende tristemente note al pubblico come i crack Parmalat, Cirio e i Bond Argentina. A proposito di Argentina, qualcuno va dicendo da tempo che questo paese è sempre più vicino al nostro…Chi ha orecchie per intendere….intenda!Duri e Puri descrive ed analizza lo scenario macroeconomico nazionale ed internazionale, avvisando in anticipo di come si possa ripetere tra qualche anno un crash finanziario sui mercati azionari e valutari simile a quello avvenuto nel 1929 sottolineando le nefaste conseguenze a cui assisteremo: pesante correzione degli indici azionari, rischio di bolla immobiliare, incognita petrolio, problema mutui, rialzo dei tassi e default del dollaro americano.Poter ricevere informazioni oggettive da un operatore indipendente può consentire a famiglie, risparmiatori ed aziende di compiere le opportune scelte di investimento o reinvestimento per salvare i loro risparmi ed il loro stesso tenore di vita.Vengono altresì analizzati conflitti di interesse, prodotti e forme di investimento classiche presenti sul panorama italiano che porteranno nei prossimi anni ad altri cracks finanziari.Autorevole nell'esposizione delle più prestigiose teorie di analisi dei mercati borsistici, offre informazioni ed indicazioni determinanti per le scelte future di ogni attento risparmiatore.
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