mercoledì 4 febbraio 2009

sighit Come gli Stati Uniti finanziano gli organi di stampa.....

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Qui BBG

Il Consiglio Superiore per la Comunicazione Audiovisiva (Broadcasting Board of Governors, BBG) è meglio conosciuto come il fondatore di Voice of America. Secondo il suo sito internet, il BBG è "responsabile di tutte le trasmissioni internazionali, non militari, finanziate dal governo degli Stati Uniti" che portano "notiziari e informazioni alla gente di tutto il mondo in 60 lingue".

Nel 1999 il BBG è diventato un'agenzia federale indipendente. Nel 2006 ha ricevuto un budget di 650 milioni di dollari, secondo stime del CIMA, con circa 1,5 milioni destinati alla formazione di giornalisti in Argentina, Bolivia, Kenya, Mozambico, Nigeria e Pakistan.

Oltre a Voice of America, il BBG gestisce anche altre stazioni radiofoniche e televisive. Il canale televisivo Alhurra, con sede a Springfield, Virginia, nel suo sito internet si descrive come "una rete satellitare in lingua araba per il Medio Oriente priva di pubblicità e dedicata soprattutto all'informazione". Alhurra, che in arabo significa "la libera", è stata descritta dal Washington Post come "il maggiore e più costoso impegno degli Stati Uniti per scuotere l'opinione pubblica attraverso le onde radio dalla fondazione di Voice of America nel 1942".

Il BBG finanzia anche Radio Sawa (diretta alla gioventù araba, programmazione in Egitto, Golfo, Iraq, Libano, Levante, Marocco e Sudan), Radio Farda (in Iran) e Radio Free Asia (programmazione regionale in Asia). BBG finanzia anche trasmissioni a Cuba attraverso la Radio-TV Martí, con una spesa che quest'anno ammonterà a quasi 39 milioni di dollari secondo il Bilancio del Congresso per le Operazioni all'Estero (Foreign Operations Congressional Budget Justification) per l'anno fiscale 2008.

Le pubbliche relazioni del Pentagono

Il Dipartimento della Difesa (DOD) si è rifiutato di rispondere a In These Times circa i suoi programmi di sviluppo dei media. Secondo un articolo di Jeff Gerth pubblicato sul New York Times l'11 dicembre 2005, "i militari gestiscono stazioni radio e giornali [in Iraq e Afghanistan] ma senza rivelare i legami con gli Stati Uniti".

Il ruolo dello sviluppo dei media in Iraq "è stato affidato al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, i cui maggiori contractor avevano scarsa o nessuna esperienza", afferma un rapporto dell'ottobre 2007 dell'Istituto per la Pace (USIP).

Uno studio del 2007 del Centro per gli Studi sulla Comunicazione Globale dell'Istituto Annenberg per la Comunicazione dell'Università della Pennsylvania (Center for Global Communication Studies at the University of Pennsylvania's Annenberg School for Communication) ha scoperto che la Science Applications International Corp. (SAIC), contractor di lunga data del DOD, aveva ottenuto un contratto iniziale di 80 milioni di dollari per un anno per trasformare un sistema interamente gestito dallo stato in un servizio "indipendente" sullo stile della BBC, parzialmente per contrastare l'effetto di Al Jazeera nella regione.

"La SAIC era un ufficio del DOD specializzato in operazioni di guerriglia psicologica, che secondo alcuni contribuì alla percezione tra gli iracheni che l'Iraq Media Network (IMN) fosse semplicemente un'appendice dell'Autorità Provvisoria della Coalizione (Coalition Provisional Authority)", dice il rapporto dell'USIP. "Il lavoro della SAIC in Iraq fu considerato costoso, non professionale e fallimentare ai fini di stabilire l'obiettività e l'indipendenza dell'IMN". La SAIC ha poi perso il contratto, passato a un'altra compagnia: l'Harris Corp.

La SAIC non è stato l'unico contractor del Pentagono nel settore dei media ad avere ampiamente fallito. In un articolo di Peter Eisler pubblicato il 30 aprile su USA Today, il sito di informazione iracheno Mawtani.com è stato smascherato come canale televisivo al soldo del Pentagono.

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