martedì 10 febbraio 2009

sighit quale economia .....corsica

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- L'azione dello Stato, nonostante il calo significativo del numero di dipendenti amministrativi, non sarà carente. Favorendo la condivisione delle competenze tra Stato e comunità locali, creando organi di funzione pubblica polivalenti in settori con ampie interrelazioni, la produttività del servizio pubblico sarà notevolmente aumentata. D'altro canto la creazione di due blocchi di competenze, che includono ambiente, agricoltura, acqua, energia, trasporti, coesione sociale comprese cultura ed attività ricreative, alloggi, occupazione e servizi sociali, ottimizzerà l'uso dei fondi pubblici.

- Il bilancio dello Stato sarà l'espressione della finalità, deve tradurre il riassetto dell'azione pubblica, l'autonomia e la responsabilità degli attori politici, la protezione ed il benessere del cittadino in un sistema di diritti e doveri reciproci.

- Degli obiettivi ambiziosi. Bisogna raddoppiare la produzione agricola e le entrate legate al turismo in dieci anni. Valorizzare il lavoro, l'imprenditorialità, agevolandoli attraverso un'adeguata politica sociale e la riduzione di costi ed oneri amministrativi. Creare una fiscalità utile alla piccola impresa.

- Lavorare con il sistema bancario per la creazione di fondi d'investimento allettanti, garantiti dallo Stato.

- Liberare le energie, ritrovare lo spirito imprenditoriale ed il dinamismo dei nostri antenati all'inizio del ventesimo secolo.

- Tutelare e migliorare la nostra terra, aumentare le entrate per il suo impiego ed il suo impegno.
- Ripensare l'azione sociale, uscire dalla logica dell'aiuto caritatevole per l' "aiutu", espressione di vera e propria solidarietà.

Questa politica economica equilibrata tra la produzione della ricchezza e la sua redistribuzione, privilegiando la crescita attraverso l'aumento dell'offerta può persino far uscire la Corsica da questa economia mantenuta artificialmente con la pseudo-solidarietà francese. Oggi la Corsica con qualche adattamento del suo sistema fiscale può disimpegnare un'entrata di 1,5 miliardi di euro all'anno.

Si tratta di una somma rilevante, che rende relativa al nostro sguardo la "generosità" dello Stato Francese, e che può consentire uno slancio economico della Corsica slegato dalla sollecitudine dei Francesi, ma realizzato in maniera endogena con il concorso di tutti i Corsi che ci troveranno il loro beneficio.

Iscritu dae: Clément Filippi
tradutzioni dae Antonella Pacilio
imprentau dae U RIBOMBU

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