martedì 16 dicembre 2008

sighit...Il signoraggio.. inflazione e deflazione

Inflazione, Deflazione
Passiamo ora all’analisi di fenomeni monetari che a prima vista possono sembrare distanti e incomprensibili ma che decidono inesorabilmente l’economia d’interi continenti, tramite la manipolazione ed il controllo della quantità di denaro in circolazione. E' importante capire che il cartello bancario non solo ha manomesso la qualità della moneta (da moneta credito a moneta debito) ma ne controlla direttamente la quantità.
Vediamo come.
Tramite il sistema vigente le banche possono abbassare o alzare il costo del denaro tramite i ‘tassi di riferimento’. Questo permette alle banche di creare scientificamente inflazione o deflazione, e determinare quindi recessioni o boom economici.
Quanto più i tassi saranno bassi quanto più denaro ci sarà in circolo. Quando la massa monetaria presente nel mercato è molte volte superiore a quella dei beni e servizi presenti nel mercato stesso, si ha INFLAZIONE (deprezzamento del denaro e quindi aumento generale dei prezzi).
Quindi se da una parte l’inflazione è una tassa nascosta che si ripercuote sulla collettività (con la perdita di potere d’acquisto), dall’altra è una manna per i banchieri che come abbiamo visto nel paragrafo precedente mietono profitti da capogiro tramite la creazione del denaro creditizio (quello che creano dal nulla tramite la riserva frazionaria).
Quando l’inflazione diventa insostenibile ed il potere d’acquisto dei cittadini ridotto all’osso, i banchieri alzano i tassi di interesse, cioè aumentano il costo del denaro. Dopo un periodo di relativa stabilità e ripresa economica, la tendenza al rialzo si fa sempre più pesante sino a provocare DEFLAZIONE. La massa monetaria viene cioè contratta.
La deflazione comporta a catena due reazioni di mercato:
Una è che essendo il denaro tenuto artificialmente scarso, la gente avrà sempre più difficoltà a ripagare i debiti.
La seconda è che il sistema economico attraverserà un periodo di recessione. Questo perchè ci sono più beni e servizi di quelli che possono essere comprati. Se il denaro non c’è lo scambio fra le parti non può avvenire (se non sotto forma di baratto).
Questa situazione di generale insolvenza e d’anemia economica permette alle banche di fare una vera e propria mattanza di tutto quel valore reale (case, aziende, terreni, ecc) che era stato messo come ipoteca o garanzia, a fronte del debito contratto con la banca, dai comuni cittadini o stati. Allo stesso modo se la deflazione comporta una generale insolvenza da parte della collettività ed una scarsa attività economica, dall’altra rappresenta una grande opportunità di speculazione ed espropriazione di valore reale da parte della banca.
Ne consegue che questo tipo di pratiche monetarie sono altamente politicizzate e seguono una propria agenda. Seguono cioè logiche di profitto basate su un costante trasferimento di ricchezza dalle classi basse e medie a favore di uno sparuto gruppo di dinastie bancarie.
A questo punto bisogna porsi due domande molto chiare:
1) Se è lo Stato e quindi la collettività a conferire valore al denaro, perchè questo stesso denaro ci viene prestato?
2) Perchè la collettività ad un certo punto della storia ha abdicato il proprio sovrano diritto di emettere moneta a degli istituti di credito privati?
La risposta è molto semplice. Se il denaro non venisse prestato ed emesso in questo modo, il sistema privato delle banche centrali non potrebbe lucrare sugli astronomici profitti di signoraggio.

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