martedì 16 dicembre 2008

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Il Signoraggio
In passato il ‘Signore’ (ossia il nobile di turno) aveva la prerogativa di ‘battere moneta’ e quindi di coniarla e metterla in circolazione. Il Signore era solito esercitare un ‘aggio’, ovvero una ‘tassa’ sul conio del denaro, corrispondente alla differenza fra la spesa di conio ed il valore facciale della moneta. Un esempio pratico potrebbe essere che il signore per coniare una moneta, necessitava 10 grammi d’oro. In realtà ne utilizzava 9 più uno di metallo non nobile. S’incamerava quindi un grammo d’ oro su ogni moneta da lui coniata. Questa rendita monetaria (al tempo ancora modica nelle proporzioni) era chiamata Signoraggio.
Gli Orafi ed il credito
La carta moneta, quella che oggi conosciamo con il nome di banconota, in origine era ‘nota di banco’, cioè un simbolo indicante la quantità di oro o argento depositato nei forzieri di una banca. In altre parole una mera ‘ricevuta di deposito’. E' importante notare che le ‘banche’ dell’epoca erano gli orafi dotati di forzieri presso cui la gente, per sicurezza, depositava il proprio oro e riceveva in cambio una ‘banconota’, una ricevuta appunto, dell’ammontare del deposito effettuato. Il depositario munito di banconota poteva su richiesta redimere la ricevuta in oro.
Sfortunatamente gli orafi ebbero un’intuizione epocale che cambiò per sempre il corso della storia. Gli orafi, infatti, si accorsero che statisticamente solo una piccola percentuale (10%) dei depositari ritirava ingenti somme d’oro dai forzieri. La gente, di fatto, trovava molto più pratico e dinamico l’utilizzo della nota di banco. Gli orafi ne conclusero che se avessero ‘stampato’ note di banco ‘scoperte’ cioè create dal nulla, (perchè dal nulla garantite), nessuno se ne sarebbe accorto. Si cercava in pratica di prestare molto più oro di quello che effettivamente esisteva in cassa. Gli orafi quindi avrebbero potuto utilizzare queste note di banco e girarle come prestiti di denaro, gravati da interesse, a chi lo necessitava per investire, pagare debiti o acquistare merce, generando così profitti astronomici. La storia c’insegna che l’intuizione degli orafi fù giusta oltre che malvagiamente geniale. Nacque così la banca moderna, la riserva frazionaria ed il concetto di credito.
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