domenica 25 gennaio 2009

sighit Gaza, la Grecia e l'importanza della solidarietà

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Lotta al sionismo
Ci sono concreti legami tra l’omicidio da parte della polizia di Alexis Grigoropulos in Grecia, quello di Oscar Grant a Oakland e l’omicidio sionista di massa di Gaza. Il ruolo centrale degli USA e di Israele nello sviluppare un sistema globale di repressione poliziesca non è estraneo alla loro storia comune di stati nati dalla colonizzazione. Come hanno scritto Aime Cesaire, Franz Fanon ed altri, è nelle colonie che si sono sviluppati i metodi, l’apparato e l’ideologia del fascismo. Campi di concentramento, leggi speciali che espropriano intere popolazioni in base alla “razza”, e sistematico annientamento dei popoli: l’Europa ha fatto questo in Africa, nel mondo arabo e nelle americhe prima di rivolgersi al suo interno. E’ nelle colonie che nascono intere nuove classi la cui esistenza dipende dalla repressione: le varie formazioni militari e paramilitari della guarnigione coloniale diventano la polizia, mercenari e guardiani dello stato totalitario. Germania, Italia e Spagna avevano reclutato le loro forze repressive dalle colonie. I coloni algerini furono il fronte più fascista del potere politico in Francia e minacciarono di prendere il controllo del paese e di imporre la dittatura militare al tempo in cui la Francia si ritirò dalla sua colonia Ogni volta che “la frontiera pionieristica” è più attiva, altrettanto lo è lo sviluppo del potere repressivo assassino. Gli Stati Uniti hanno messo a libro paga mercenari e società sionisti per rafforzare la propria sicurezza nazionale. La Elbit Systems—la compagnia israeliana che ha progettato e costruito il muro allo scopo di far morire di fame le comunità palestinesi—ha ottenuto l’appalto dagli USA per la costruzione del muro alla frontiera con il Messico e per lo sviluppo dei sistemi di sicurezza delle linee aeree. La Instictive Shooting International—ora rinominata Security Systems International—ha fornito mercenari israeliani per la “sicurezza” a New Orleans a seguito del disastro Latrina, e oggi organizza regolarmente, in Israele, l’addestramento della polizia e della Guardia Nazionale americane. La repressione è oggi l’industria internazionale più importante di Israele—tutto ciò che in realtà deve esportare. Il fallimento ad opporsi al sionismo come ideologia e come potere materiale è un fallimento ad opporsi ad un fronte di potere repressivo e razzista all’interno della nostra società. Questa è stata una delle principali pecche nell’organizzazione di movimenti per la giustizia sociale, l’antirazzismo e il pacifismo. Per prendere l’esempio più lampante, la forza del sionismo all’interno dei sindacati è stato un fattore determinante per la loro trasformazione in istituzioni filo-imperialiste.
Solidarietà
I greci hanno capito che la solidarietà significa riconoscere i punti nevralgici in cui la lotta può diventare effettiva. Gli Stati Uniti sono il fulcro del sistema del genocidio e della repressione globale. L’apparato concreto qui si trova in ogni città principale e, in tutto il paese, anche in alcune più piccole: fabbriche di munizioni, basi militari, centri d’addestramento. In pratica, ogni importante università ha i propri centri di ricerca per sviluppare gli strumenti dell’omicidio di massa, e i propri istituti accademici per teorizzare strategie di potere repressivo. Ma questa ampiezza rappresenta anche la loro debolezza. La strategia principale della sicurezza è la depoliticizzazione: semplicemente, non c’è modo per difendere così tanti centri di violenza da un movimento che intende seriamente ostacolarli. I greci hanno dato un piccolo esempio di come un movimento simile dovrebbe essere. Fermiamo il flusso delle armi alla fonte.

Originale: Palestine Think TankArticolo originale pubblicato il 20/1/2009L’autoreDiego Traversa e Mary Rizzo sono membri di Tlaxcala, la rete di traduttori per la diversità linguistica. Questo articolo è liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l'integrità e di menzionarne autori, traduttori, revisori e la fonte.URL di questo articolo su Tlaxcala: http://www.tlaxcala.es/pp.asp?reference=6912&lg=it

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