domenica 11 gennaio 2009

sighit I CRIMINI DI GUERRA DI ISRAELE....ERDOGAN...

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«La Striscia di Gaza è una prigione»: chi parla così – in consonanza notevole con il cardinal Martino – è Recep Tayyp Erdogan, il primo ministro turco. E non solo: in una intervista ad Al-Jazeera, Erdogan ha avuto chiarissime parole di disprezzo per la doppiezza israeliana. Parole di alta dignità che non si sentono dalle nostre parti (1).

Nei giorni dell’attacco israeliano a Gaza, Erdogan aveva detto che l’aggressione «non è solo un colpo agli sforzi di pace», ma «un insulto alla Turchia». Il giornalista di al Jazeera gli chiede il perché:

«Anzitutto», risponde Erdogan «si deve dire che ciò che accade a Gaza è una vera tragedia umana. Questa tragedia non è cominciata con l’offensiva israeliana; è cominciata con i mesi di affamamento e l’assedio che ha reso la vita difficile alla gente di Gaza. La Striscia è una prigione, e gli abitanti vivono chiusi in quella prigione, isolati dal mondo».

«Mentre l’assedio continuava, il primo ministro israeliano ha visitato Ankara, qualche giorno fa (l’intervista è del 4 dicembre, ndr) per discutere la quinta tornata della mediazione indiretta tra Siria e Israele, in cui noi siamo i mediatori. Abbiamo discusso di quest’argomento per sei ore, e non abbiamo parlato affatto del tema di Gaza. Però, gli abbiamo detto che potevamo dare una mano anche nella questione palestinese. Più precisamente, ci siamo offerti di mediare con Hamas e gli abbiamo detto che se libera le donne e i bambini tra i palestinesi prigionieri nelle carceri israeliane, noi potevamo salvare il soldato israeliano che Hamas tiene in cattività».

«Il primo ministro israeliano (Olmert) mi ha risposto che ne avrebbe parlato il giorno dopo coi suoi consiglieri, e mi avrebbe dato una risposta. Invece, non abbiamo saputo più niente».

Insomma, Olmert ha tenuto nascosto ad Erdogan che stava per lanciare l’attacco a Gaza.

«Questo», dice il premier turco, «è un comportamento privo di rispetto, e che configura un insulto alla Turchia. Ecco come vedo io la cosa. Non sto parlando in modo emozionale, sono dalla parte della giustizia. Un politico deve agire con onestà. Avrebbe dovuto tenere fede alla sua parola, ma invece, che cosa è accaduto sabato 27 dicembre? Deplorevolmente ha cominciato a bombardare Gaza dal cielo. Come sapete, 180 persone sono state uccise nel primo giorno, e 300 ferite. Non è una tragedia umana da ogni punto di vista? Io, anzitutto come essere umano e come primo ministro responsabile, non posso pazientare e tollerare questo, e stare solo a guardare. Mi metto nei loro panni e penso come mi comporterei sotto simili bombardamenti. Ciò mi dà incentivo a fare il mio dovere e ad agire per il bene del mio popolo e mio. Siamo di fronte a un crimine contro l’umanità, perchè Israele usa una forza sproporzionata. Quelli dall’altra parte non dispongono di tanta forza».

«Spesso, gli israeliani usano il pretesto che i palestinesi sparano razzi contro di loro. Io ho chiesto loro: quanti israeliani sono stati uccisi dal lancio di questi razzi? Non ho avuto risposta».

«... Tu attacchi la striscia di Gaza con tutta questa forza, e la tua scusa è la questione dei razzi? Perchè tutta questa esagerazione? Questo argomento per me non è convincente. I risultati di tanta violenza israeliana sono evidenti a tutti. Gaza City è liquidata. Tutte le sue infrastrutture civili sono distrutte. Israele ha fatto lo stesso in passato, in altre zone della Palestina. Ha distrutto le coltivazioni e ucciso la popolazione, e nessuno viene chiamato a rendere conto di ciò che si fa. Anzi, non ha mai applicato alcuna delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, perchè nessuno la chiama a rispondere delle sue violazioni del diritto internazionale».

«Vorrei sottolineare una cosa importante. Ricordate bene gli eventi in Georgia e Sud-Ossetia. Lì, tutti sono intervenuti immediatamente: le Nazioni Unite, l’America, la UE, la NATO, e anche noi. Ma oggi vedi qualcuno agire per soccorrere Gaza? E’ successo solo questo: che io ho fatto una rapida visita negli Stati arabi vicini per valutare la situazione. Ma non si vede uno sforzo reale ed effettivo da parte dei governi e delle organizzazioni internazionali».

«Anzi, c’è chi dice che Israele agisce per auto-difesa. Come può uno dire questo? Non ci potete convincere di questo. Se fossimo convinti che Israele ha ragione, non avremmo esitato a stare dalla sua parte. Io ho deplorato Israele, certamente non è dalla parte della ragione, e sta ripetendo un errore storico».
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