sabato 17 gennaio 2009

sighit genocidio deliberato

Ma quelli che stanno commettendo sotto i nostri occhi sono crimini enormi, vergognosi, violano norme internazionali sottoscritte, configurano un rifiuto della civiltà, esprimono una malvagità intollerabile; e la prima urgente carità – nel loro interesse - è esigere che rispondano di questi crimini, che vengano processati e puniti.

Se a commettere queste atrocità fossero la Svezia o la Spagna, non staremmo qui a sottilizzare, a sentirci obiettare che «Hamas tira i razzi» e cose del genere; tutto il mondo occidentale pretenderebbe l’apertura di un tribunale speciale;......

Con la Serbia di Milosevic, l’abbiamo fatto..................e nessuna Annunziata ci vieterebbe di dire che la loro azione è «sproporzionata». L’Italia è stata accusata in Europa per supposte discriminazioni contro gli zingari, figuriamoci.

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Ora, proprio questi «riguardi» sono quelli che incoraggiano questi malati armati - cattivi perchè malati e malati perchè cattivi - ad insistere nelle loro atrocità; sono certi dell’impunità perciò continuano, e ci intimano persino di tacere, di non protestare, altrimenti siamo «antisemiti», altrimenti «non siamo cattolici» perchè «gli ebrei devono essere amati», e magari «Gesù era ebreo».

Così, mentre noi usiamo riguardi, altri bambini muoiono, altri sono terrorizzati per sempre, altri feriti non possono essere portati in ospedale, altri restano senza cibo, senza cure, senza acqua e senza genitori.

Dunque, coi nostri riguardi, noi siamo complici di stermini e atrocità genocide; partecipiamo alla menzogna omicida, contribuiamo a intorbidare la verità – che è lo stesso che la giustizia.

Se tutta la comunità internazionale avesse minacciato un tribunale internazionale, non continuerebbero a «uccidere, uccidere e uccidere».

Dunque, basta parole, ne ho la nausea. Trattiamoli come tratteremmo gli svedesi, come abbiamo trattato i serbi o i sudafricani: e coloro che li giustificano, siano il rabbino Di Segni o Pacifici o Fini o Napolitano, trattiamoli, senza riguardi, da quel che sono: complici dei delitti contro l’umanità che avvengono oggi, qui, sotto i nostri occhi.

Non vediamo che già ci hanno deformato?

Buoni cattolici, nella chiacchiera che segue ai nostri articoli, badano a ricordarci che «Islam e cristianesimo sono antitetici»; ma qui, perdio, si tratta di centinaia di bambini che vengono volontariamente mutilati e bruciati da bombe atroci, di medici che vengono bersagliati mentre corrono a soccorrere i feriti, in modo deliberato; di civili che vengono sottoposti alla più spietata punizione collettiva, e ciò da anni.

Si tratta di atti bestiali, contrari alla civiltà, che lasciamo avvenire sotto i nostri occhi chiedendoci, in un talk show, se sono «proporzionati».

I cavalieri di Malta, combattenti in Malta assediata, curavano anche i feriti turchi e saraceni. Questo «era» il cristianesimo, questa l’Europa; ce lo siamo dimenticato?

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Chiediamoci, noi «veri» cattolici, magari «tradizionalisti», noi sicuri di avere la «vera» fede, che cosa grideremmo: Dio, lo accuseremmo, lo bestemmieremmo, gli urleremmo in faccia: «Anche Tu mi hai abbandonato!».

E non ci verrebbe in mente di dire che i nostri figli uccisi «hanno avuto il martirio»; ci domanderemmo il perchè, di omicidi senza ragione e senza senso; odieremmo, ma il «martirio» no, è cosa antica, di antichi cristiani, non di noi.

Ebbene, oggi i martiri sono lì; il circo è pieno di cadaveri lacerati, nel loro sangue, per divertire il popolo eletto e placare le sue angosce di colpa; e i sopravvissuti invocano Dio: «Solo Tu mi sei rimasto!».

Questa si chiama fede, signori.

Abbiate paura, «cristiani» che vivete nella paura dei musulmani, perchè – un tempo lo sapevamo – è questa fede che vince, mentre voi e noi, complici, svaniremo per non aver saputo difendere, con la giustizia e la verità, la nostra stessa civiltà

imprentau dae: Maurizio Blondet
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