martedì 20 gennaio 2009

sighit ..la prossima guerra di Israele

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Integrare l'Hezbollah nelle Forze Armate libanesi Anche Michel Aoun, leader del Libero Movimento Patriottico e del Blocco parlamentare per la Riforma e il Cambiamento, si è recato in visita a Teheran (12-16 ottobre 2008; prima della visita ufficiale di Michel Suleiman), e in seguito a Damasco (3-7 dicembre 2008). [17]

Michel Aoun, che è un figura centrale nel “consenso politico”, ha avallato e ribadito la sua alleanza politica con l'Hezbollah. Pur sollecitando il disarmo pacifico dell'Hezbollah nell'ambito della strategia di difesa libanese, Aoun ha accettato il fatto che i combattenti Hezbollah si integreranno nell'esercito libanese. Il processo di disarmo avverrà solo al momento giusto e quando Israele non rappresenterà più una minaccia per il Libano. L'Hezbollah ha ampiamente acconsentito a disarmarsi, se e quando non esisterà una minaccia israeliana alla sicurezza del paese. Questa posizione sulle armi dell'Hezbollah è specificata nella clausola 10 (La Protezione del Libano) del memorandum di intesa con l'Hezbollah del 6 febbraio 2006 che Michel Aoun ha firmato a nome del suo partito politico, il Libero Movimento Patriottico. Rientrato da Teheran, Aoun ha anche presentato le sue argomentazioni a favore della formazione di una nuova strategia di difesa libanese e ha annunciato che l'esito del suo viaggio in Iran si sarebbe concretizzato nel giro di circa sei mesi. Aoun ha detto anche che l'Iran, in quanto “grande potenza regionale tra il Libano e la Cina”, assume un'importanza strategica per gli interessi libanesi. [18]

Gli amici politici di Washington in Libano sono allarmati dalla direzione che sta prendendo il paese grazie alla nuova strategia di difesa. Hanno criticato gli acquisti di armi dall'Iran e la cooperazione difensiva con la Siria. Hanno anche attaccato il viaggio in Siria del Generale Jean Qahwaji su incarico unanime del governo libanese. [19]

Inoltre, queste forze libanesi pro-Stati Uniti premono per una “politica di difesa neutrale” “alla svizzera”. Una simile posizione di “neutralità” sarebbe vantaggiosa per gli Stati Uniti e Israele da un punto di vista geopolitico e strategico. Inutile dire che con l'incombente minaccia di un'aggressione militare israeliana questa posizione si sta dimostrando alquanto popolare in Libano. Porre fine alle pressioni israelo-americane su Beirut per naturalizzare i rifugiati palestinesi La formazione di una nuova e attiva dottrina della difesa implica che i combattenti dell'Hezbollah verranno incorporati nelle Forze Armate libanesi e che le attuali forze paramilitari dell'Hezbollah saranno sciolte quando si realizzeranno determinate condizioni. Dunque si risolverebbe così una cruciale questione politica del Libano. Con l'integrazione dei combattenti Hezbollah nell'esercito del paese e con l'assistenza militare della Russia e dell'Iran il Libano acquisirebbe capacità difensive che gli permetterebbero di affrontare la minaccia dell'aggressione militare israeliana. Questi sviluppi, contrari al tipico schema di regimi mediorientali clienti degli Stati Uniti modellati sull'esempio dell'Egitto e dell'Arabia Saudita, hanno allarmato Tel Aviv, Washington e Londra. A seguito del ravvicinamento del Libano alla Russia e all'Iran, due alti funzionari del Dipartimento di Stato americano sono stati mandati in tutta fretta a Beirut nel mese di dicembre. [20]

Durante la loro missione, Dell Lee Dailey e David Hale, rispettivamente Coordinatore dell'Ufficio Contro-Terrorismo del Dipartimento di Stato e vice Segretario di Stato aggiunto per gli affari mediorientali, hanno rinnovato le velate minacce di un attacco israeliano contro il Libano attribuendone la responsabilità all'Hezbollah. [21]
Queste minacce sono dirette a tutto il Libano. Servono a impedire l'attuazione della sua nuova dottrina della difesa. Il tempo è agli sgoccioli per i tentativi di Israele, gli Stati Uniti e la NATO di ostacolare l'attuazione della nuova strategia di difesa nazionale di Beirut. Israele non avrebbe più pretesti per lanciare nuove incursioni militari nel Libano se l'Hezbollah dovesse diventare un partito politico a tutti gli effetti in base alla nuova strategia di difesa libanese. Inoltre, se Beirut fosse in grado, grazie a un nuovo accordo per la difesa, di proteggere i suoi confini dalle minacce militari, questo non solo porrebbe fine alle ambizioni di Tel Aviv di dominare politicamente ed economicamente il Libano, ma farebbe anche cessare le pressioni israeliane sul Libano per naturalizzare i rifugiati di guerra palestinesi che attendono di fare ritorno alle loro terre ancestrali occupate da Israele. Chiaramente la questione della naturalizzazione dei palestinesi in Libano è anche legata al processo di creazione del consenso politico interno e alla nuova strategia di difesa, ed è stata discussa da Michel Suleiman con le autorità iraniane a Teheran. [22]

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